Gioielleria Hip Hop: The Sky’s the Limit

50 anni di hip hop. 50 anni di gioielli “estremi”. Uno dei generi musicali più radicati nella cultura mainstream, compie un anniversario importante, portando con sé l’evoluzione di una gioielleria eccessiva e stravagante, che ha spinto i limiti ben oltre


lashback. È l’11 agosto del 1973. A New York, Clive Campbell, un dj giamaicano noto col nome “Kool Herc”, organizza assieme alla sorella Cindy una festa in un salone di un palazzo fatiscente, al 1520 di Sedgwick Avenue nel Bronx. Quella notte, in cui le solite note della Disco vengono sostituite, per la prima volta, da un mix alternativo di dischi soul e funk, sancisce l’inizio della lunga storia dell’hip hop. A ricordacelo è la mostra “Fresh, Fly, and Fabulous: Fifty Years of Hip Hop Style”, che si è tenuta presso il museo del FIT (Fashion Institute of Technology) a New York dall’8 febbraio allo scorso aprile, per celebrare il 50° anniversario di uno stile musicale che, « da quel momento, si è diffuso in tutto il globo, prestando la sua influenza a innumerevoli spazi. In quanto invenzione della classe operaia nera più giovane, lo stile hip hop è stato criticato, stereotipato e semplificato eccessivamente nei modi in cui il razzismo istituzionale considera le espressioni culturali dei più emarginati. Gran parte dello stile hip hop comprende aspirazione, inventiva, remix di forme esistenti, personalizzazione e individualizzazione, che sono state lette dagli scettici come al di fuori dei limiti della correttezza, del buon gusto e generalmente come "troppo". Tuttavia, spingersi oltre i confini è anche un principio fondamentale dello stile hip hop e, inevitabilmente, ciò che l'hip hop ha iniziato, la cultura mainstream lo ha adottato, adattandolo e appropriandosene». Tali considerazioni coinvolgono anche un tipo di gioielleria, ostentata, spavalda, esagerata, da sempre segno di distinzione e appartenenza dell’identità hip hop. Ruolo evidenziato nel libro “Ice Cold: A Hip-Hop Jewelry History”, edito da Taschen lo scorso settembre 2022; un importante volume in cui la giornalista e curatrice Vikki Tobak ripercorre l’iter dei gioielli nella cultura hip hop dai suoi esordi ad oggi, sottolineando il valore della gioielleria come HIP HOP JEWELRY autoespressione ma anche come prova di una storia umana collettiva, «una storia tanto antica quanto universale, che esplora l'intricato dialogo tra cultura, ornamento e identità». Con un DNA proprio, plasmato da influenze indigene, il design dei gioielli hip hop si è evoluto di pari passo con la crescita del movimento, arricchendosi nel tempo di elementi sempre più innovativi e stravaganti. Alla fine degli anni '70, quando il movimento iniziava a prendere piede, i gioielli prediletti erano quelli già popolari in strada: grandi fibbie per cinture, collane con targhette o con medaglioni simboleggianti madonne e Nefertiti, catene e griglie d'oro per denti, chiamate anche grillz. Nel corso degli anni Novanta, quando diventa popolarissimo, tanto da essere il genere musicale più venduto di tutti, i suoi gioielli inaugurano l’era del platino e dei diamanti all-over. «È stato interessante vedere l'evoluzione dei gioielli nell'hip hop e le tendenze disposte in questo modo. È una testimonianza della longevità dell'hip hop e del suo impatto. Il fatto che Taschen abbia pubblicato il libro, la dice lunga su quanto l'hip hop e la sua influenza siano diventati mainstream» afferma Jason Arasheben aka Jason di Beverly Hills, jeweler citato diverse volte nel volume.

«LE DIMENSIONI E L'OPULENZA HANNO SEMPRE FATTO LA DIFFERENZA. L’HIP HOP È SOPRA LE RIGHE. I GIOIELLI TRADIZIONALI SONO SOLITAMENTE PIÙ MODESTI E SI NASCONDONO DIETRO L'ESSERE "CLASSICI". UNA VOLTA I GIOIELLI HIP HOP SIGNIFICAVANO SOLO DIAMANTI, MA ORA VEDI ENTRARE IN GIOCO ANCHE LE PIETRE COLORATE» - JASON OF BEVERLY HILLS


  • LL Cool J wearing four-finger rings and dookie chains alongside some of the most iconic stylings in hip-hop history. Nameplate ring spelling “James,” his first name, double-layered gold rope chains, and Gruen gold nugget watch. Copyright: Janette Beckman

    LL Cool J wearing four-finger rings and dookie chains alongside some of the most iconic stylings in hip-hop history. Nameplate ring spelling “James,” his first name, double-layered gold rope chains, and Gruen gold nugget watch. Copyright: Janette Beckman

  • In the late 1980s, a young Biz Markie walked into the Diamond District shop of Jacob, “Jacob the Jeweler” Arabo of Jacob & Co., and requested a “signature piece” of jewelry that would become the “Biz” ring. Copyright: George DuBose, New York, 1988

    In the late 1980s, a young Biz Markie walked into the Diamond District shop of Jacob, “Jacob the Jeweler” Arabo of Jacob & Co., and requested a “signature piece” of jewelry that would become the “Biz” ring. Copyright: George DuBose, New York, 1988

  • Roxanne Shante wearing gold door knocker earrings and “Shante” nameplate hair adornment. Copyright: David Corio, London, 1989

    Roxanne Shante wearing gold door knocker earrings and “Shante” nameplate hair adornment. Copyright: David Corio, London, 1989

  • Kool Moe Dee wearing the Mercedes-Benz pendant. Worn on a simple rope chain, it became a must-have statement piece in the late 1980s. Copyright: Michael Benabib, New York, 1989.

    Kool Moe Dee wearing the Mercedes-Benz pendant. Worn on a simple rope chain, it became a must-have statement piece in the late 1980s. Copyright: Michael Benabib, New York, 1989.

  • “Ice Cold. A Hip-Hop Jewelry History” by Vikki Tobak. Hardcover, Taschen, taschen.com

    “Ice Cold. A Hip-Hop Jewelry History” by Vikki Tobak. Hardcover, Taschen, taschen.com

  • Eddie’s Gold Teeth/Famous Eddie’s. Eddie Plein, a Surinamese immigrant in Brooklyn, took gold teeth to new levels. Setting up shop starting in the 1980s at the Colosseum Mall on 165th Street in Jamaica, Queens, Plein

    Eddie’s Gold Teeth/Famous Eddie’s. Eddie Plein, a Surinamese immigrant in Brooklyn, took gold teeth to new levels. Setting up shop starting in the 1980s at the Colosseum Mall on 165th Street in Jamaica, Queens, Plein

Proprio lui, negli anni 2000, assieme ad altri nomi «ha iniziato a gettare le basi per una nuova generazione di gioiellieri che sposavano la visione hip hop del "solo il cielo è il limite”» scrive Tobak. Tra i suoi pezzi più celebri ci sono il polsino con aquila in oro massiccio 24 carati, creato per Ghostface Killah (2001), e la catena Crunk Ain't Dead di Lil Jon – entrata nel Guinness dei primati come il più grande ciondolo di diamanti mai realizzato al momento della sua creazione (2006). Uno dei più iconici, secondo lo stesso designer, è un ciondolo con nome su catena a maglie cubane che recita A$AP in diamanti bianchi, verdi, blu e viola, creato nel 2019. «Il ciondolo e la catena A$AP Yams che ho realizzato sono una testimonianza per così tante persone. Fu commissionato da Drake come regalo ad A$AP Rocky e aveva un grande valore sentimentale. Mi piace molto entrare a far parte di pezzi che custodiscono così tanto significato e storia». L’unicità di pezzi simili mostra una caratteristica essenziale degli artisti, ovvero un forte individualismo che si esprime attraverso la personalizzazione. «Avere qualcosa che nessun altro ha, rendere il tuo pezzo un po' più unico, indossare un articolo di ornamento realizzato con un design unico, sfoggiare gioielli che mostrano il tuo nome, è mostrare al mondo chi sei», afferma Tobak. Proprio dalla stretta collaborazione tra rapper e produttori mossi dalla voglia di distinguersi con gioiellieri che vantano un grande know-how, sono nate creazioni sempre più intricate e sperimentali, oggi realizzate con nuovi materiali come il titanio, la fibra di carbonio, tecniche di produzione tra cui smalto, modellazione 3D e persino diamanti coltivati in laboratorio. Alex Moss, citato nel libro come uno degli artigiani contemporanei più in vista in questo ecosistema aristocratico, asserisce: «Gli artisti che mi contattano hanno sempre una visione. Tutti i miei clienti hanno buon gusto e fanno tendenza. Sono visionari. È qualcosa che riconoscono anche nel mondo della gioielleria. Ecco perché si rivolgono a me. Non siamo mai noi a contattarli, va contro i miei principi». Gioielliere di alcuni dei rapper più famosi e talentuosi, come Drake, Tyler, the Creator, Jack Harlow e altri, ha appena lanciato la collezione “Cathedral of Dreams”, per la prima volta dedicata a un pubblico più ampio. Una scelta dettata dalla crescente domanda che ha seguito il successo della sua ultima creazione “Previous Engagements”, indossata da Drake, lo scorso dicembre, sul palco del concerto per celebrare il compleanno di Lil Baby alla State Farm Arena di Atlanta. Una collana in oro bianco con 42 diamanti incastonati per un totale di 350 carati che simboleggiano il numero di volte che il rapper ha pensato di fare una proposta di matrimonio a una ragazza. «Il progetto che abbiamo appena realizzato per Drake “Previous Engagements”», racconta Moss «diventerà uno dei pezzi più iconici mai realizzati. Nessun pezzo di gioielleria hip hop ha ricevuto così tanta copertura o attenzione. Passerà alla storia come la catena più iconica di tutti i tempi.» Se la popolarità dei rapper ha già attratto l’attenzione di grandi maison della gioielleria, basti pensare agli ultimi sodalizi di Tiffany & Co. con Pharrell Williams, Kendrick Lamar e Beyoncé, l’iconicità distintiva e audace della gioielleria hip hop sta dunque iniziando ad aprire i suoi confini alla cultura di massa, e potrebbe cambiare il volto dell’alta gioielleria tradizionale, alimentandola con una visione anticonformista ed eccentrica secondo cui nulla è impossibile.

«PER ME LA GIOIELLERIA HIP HOP È UNA COMBINAZIONE DI MODA E ARTE. QUESTO È SEMPRE IL MIO OBIETTIVO QUANDO LAVORO CON I MIEI ARTISTI. CERCHIAMO DI REINVENTARE E CREARE UN MOMENTO DI MODA. L'ABBIAMO FATTO COSÌ TANTE VOLTE. SO CHE MOLTI CONSIDERANO I GIOIELLI SEMPLICEMENTE COME UNO STATUS SYMBOL O UN ACCESSORIO PER UN OUTFIT, MA IO E I MIEI CLIENTI LI CONSIDERIAMO A UN LIVELLO SUPERIORE ED ELEVIAMO IL GIOCO DEI GIOIELLI OLTRE CIÒ CHE LA GENTE CONOSCE» - ALEX MOSS


  • Clockwise. A$AP Rocky wearing classic gold grills, sometimes referred to as slugs or fronts. Copyright: Clay Patrick McBride, Brooklyn, 2013. Meek Mill.

    Clockwise. A$AP Rocky wearing classic gold grills, sometimes referred to as slugs or fronts. Copyright: Clay Patrick McBride, Brooklyn, 2013. Meek Mill.

  • Custom photo memory pendants, common in hip-hop jewelry as a way to honor loved ones and special people, by Philadelphia based Joe the Jeweler of Shyne Jewelers in tribute to Meek’s murdered protégé Lil Snupe; Love bracelets by Cartier Copyright: Ahmed Kl

    Custom photo memory pendants, common in hip-hop jewelry as a way to honor loved ones and special people, by Philadelphia based Joe the Jeweler of Shyne Jewelers in tribute to Meek’s murdered protégé Lil Snupe; Love bracelets by Cartier Copyright: Ahmed Kl

  • Grandmaster Flash. Copyright: Al Pereira, New York, 1987. Just-Ice wears a set of cut-out, diamond-cut “JS” (for Just Scientific) initial

    Grandmaster Flash. Copyright: Al Pereira, New York, 1987. Just-Ice wears a set of cut-out, diamond-cut “JS” (for Just Scientific) initial

  • Gold nugget grills from Eddie Plein of Eddie’s Gold Teeth. Copyright: Janette Beckman, New York, 1986.

    Gold nugget grills from Eddie Plein of Eddie’s Gold Teeth. Copyright: Janette Beckman, New York, 1986.

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