Il Capolavoro di Open

Il Teatro San Carlo, la Reggia di Caserta e gli scavi di Pompei ed Ercolano. Capolavori e opere che ancora oggi fanno da richiamo in Campania per un turismo colto, volute tutte da un unico sovrano illuminato, Carlo di Borbone Re di Napoli, che contribuì in modo significativo a trasformare il volto della sua città e venne incoronato nel 1734 con quella che fu definita la "Corona più bella d’Europa". Un gioiello quasi mitologico, purtroppo sparito ma la cui fama di bellezza è stata tramandata nei secoli fino ai giorni nostri, e che durante la recente edizione di Open, il Salone della gioielleria del Centro Orafo campano del Tarì, è stato protagonista di una mostra ad hoc. La sua fedele ricostruzione storica, realizzata grazie a preziosi documenti presenti all’Archivio di Stato di Napoli, a numerose opere pittoriche di grandi maestri del ‘700 e ‘800 e all'attento lavoro di un pool di gemmologi, progettisti e gioiellieri coordinati da Ciro Paolillo, docente di gemmologia investigativa presso l’Università la Sapienza di Roma, dopo il Tarì farà tappa in alcuni importanti musei, fino a trovare la sua sede definitiva naturale, il Tesoro di San Gennaro a Napoli. Accanto a questo evento culturale, Open ha visto scendere in campo oltre 500 aziende che hanno presentato le loro ultime collezioni a favore di migliaia di dettaglianti italiani ed europei ospiti della rassegna, fruitori anche di un ricco programma di networking molto apprezzato, culminato con l'ormai consueto Golden Party. Un evento che sempre più si caratterizza per scelte di sostenibilità, con numerose iniziative che puntano a ridurre la circolazione di autoveicoli, attraverso un ampio servizio di transfer gratuiti messi a disposizione di clienti ed espositori, e che contribuisce in modo sempre più significativo al pil del territorio attraverso i pacchetti di ospitalità e accoglienza coordinati dallo staff del Centro Orafo, che ora guarda già all'appuntamento di ottobre prossimo.