Swarovski, Genius Loci

La storia di Daniel Swarovski è iniziata in Boemia, una terra da sempre rinomata per il suo cristallo. Ma fu a Vienna che si accese la scintilla e iniziò a prendere forma la costruzione di un autentico impero, che ora festeggia i suoi primi 125 anni



Ci sono viaggi ed esperienze che cambiano la vita. Che creano una cesura fra il prima e il dopo. Per Daniel Swarovski, questo momento preciso fu l’Esposizione dell’Elettricità a Vienna. Anno 1883. Daniel era già un appassionato intagliatore di cristallo nella piccola azienda di famiglia, a Georgenthal, in Bohemia, Impero Austriaco, ma la scintilla, è il caso di dirlo, scoccò appunto a Vienna, dove quel giovane pieno di voglia di fare rimase affascinato dal fenomeno della rifrazione della luce. Come si poteva ricreare quell’effetto luminoso attraverso i suoi amati cristalli? Un pensiero che si trasformò quasi in un’ossessione, che lo portò all’invenzione della macchina per il taglio del cristallo, prima effettuato a mano, e nel 1895 a fondare quella che in poco tempo divenne l’azienda leader mondiale nella produzione di cristalli. Anche il luogo prescelto per realizzare lo stabilimento non fu casuale: Wattens, nel Tirolo, location strategica perché ricca di sorgenti idroelettriche. E lì si trova ancora oggi, seppure ampliato e ammodernato nel concept, sia architettonico che di impatto sull’ambiente. L’ultimo restyling, datato 2018, è molto più che avveniristico, rispecchiando perfettamente lo spirito di innovazione che da sempre caratterizza l’azienda: tre gli edifici progettati dagli architetti norvegesi Snøhetta - Manufaktur, Campus 311 e Crystal Gactory of the Future - certificati “green” a marchio LEED Gold (Leadership in Energy and Environmental Design), spazi pensati per far cogliere al visitatore l’inestimabile patrimonio artigianale ma anche tecnologico di casa qui a Wattens. Le due punte d’orgoglio della famiglia Swarovski, che da cinque generazioni non fa che aggiungere tasselli su tasselli alla creazione di quel magico Crystal World che porta il loro nome, e che oggi conta circa 3.000 negozi in 170 Paesi, più di 29.000 dipendenti e un fatturato di 2,7 miliardi di euro nel 2018. Oltre che un prestigioso riconoscimento quale il Royal Warrant di produttore e fornitore di cristalli di Sua Altezza Reale la Regina Elisabetta II. Ripercorrendo la corposa timeline Swarovski, si deve andare al 1976 per il primo gioiello in cristallo, al 1989 per il lancio della linea couture “Daniel Swarovski”, oggi nota come “Swarovski Catwalk Collection”, al 1999 per il debutto della Collezione Orologi, al 2006 per quello della linea ispirata alla moda e al 2020 per la nomina di Giovanna Battaglia Engelbert come Direttore Creativo globale. Un mondo iniziato con l’oggettistica, quindi, ma che ha conquistato molti altri settori, quali il design d’interni e l’illuminazione, quello degli accessori fashion e della gioielleria. Gemme naturali, Swarovski Created Diamonds e Zirconia compongono oggi collezioni prestigiose, spesso firmate da celebrity dello star system, fra cui, ultima in ordine di comparizione, quella nata dalla collaborazione fra Atelier Swarovski e Penelope Cruz, apparsa per la prima volta sul Red Carpet del Festival di Cannes 2019. Una parure di orecchini e anello realizzati con diamanti lab grown, per 15.2 carati incastonati in oro Fairmined, dove design, creatività, tecnologia e sostenibilità si vestono di glamour.


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