Il futuro dei diamanti

Antonello Donini, Responsabile Laboratorio Gemmologico di CISGEM, ci racconta i punti cardine del suo seminario al JTF 2020: “Diamante sintetico: un problema commerciale per il futuro?”


«Si tratta di un delicato argomento che sta facendo un po’ paura a tutti. Da anni il laboratorio CISGEM è sensibile a questa problematica, ovviamente dal punto analitico e non commerciale. Probabilmente siamo stati anche il primo laboratorio in Italia, già nel 1986, ad analizzare il primo diamante sintetico proveniente da un operatore per un’analisi di routine. Molti sono i problemi connessi alla sua identificazione, così come il quadro della situazione normativa e legislazione nazionale, europea e internazionale. Studi di marketing esprimono previsioni di tendenza della produzione e la diffusione nel mercato di questo materiale gemmologico in costante crescita. Anche in previsione di un possibile esaurimento delle riserve naturali di diamanti e della spinta data da movimenti ambientalisti e da famosi personaggi dello spettacolo che sostengono con investimenti la produzione e l’eticità del sintetico. Credo che gli operatori si troveranno presto di fronte a una importante scelta che sarà però dettata e convogliata dalle opinioni del pubblico: difendere il prodotto naturale o lanciarsi in questa nuova avventura che potrebbe anche avere successo. Di certo, chi vende deve essere sicuro e certo del prodotto che sta proponendo al suo pubblico. Sicuramente, occorre una forte professionalizzazione degli operatori del settore e una notevole e importante opera di informazione, in modo che i punti vendita siano pronti a tutti i materiali gemmologici che stanno circolando tra i quali il diamante sintetico. Sì, perché il diamante sintetico, anche se spaventa molto, è solo uno dei problemi del settore. Che cosa accadrà in futuro? Occorrerà aspettare qualche anno per vedere come si evolverà la situazione. Dovremo dare la parola alle nuove generazioni: loro sceglieranno se avere una piccola parte di mondo, unica, irripetibile, rara e preziosa come un diamante naturale, oppure avere un prodotto (forse) maggiormente etico e più “ambientalista”, ma ripetibile e standardizzato. O ancora, avere semplicemente un prodotto fornito da una firma famosa o pubblicizzato da un noto personaggio dello spettacolo. Ambasciatori come Lady Gaga, Penelope Cruz e Leonardo di Caprio stanno avendo una notevole influenza sul pubblico, pubblicizzando e sostenendo questo materiale. In effetti, se andiamo indietro negli anni, per il diamante naturale tutto è cominciato con Marilyn Monroe… e con l’opera mediatica di De Beers».

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