Vicenzaoro September 2021: All the Goals of the Kermesse

Vicenzaoro September 2021 ends with a positive balance of Italian Exhibition Group in terms of attendance, variety of the product offer and transversal nature of the talks, which highlighted the best of the sector. From training to high-tech


“Passione e investimento” è il titolo del talk che ha chiuso ieri i tre giorni di incontri firmati VO Vintage, con un momento di confronto su questi aspetti antitetici del collezionismo dell’alta orologeria fra due dei dealer più importanti in Italia, Elvio Piva e Maurizio De Angelis. Guest star, Sandro Fratini, proprietario della più grande collezione del mondo valutata oltre il miliardo di euro. In contemporanea, in un’altra sala, il professore Ugo Pancaldi ha tenuto un corso della Fondation de la Haute Horlogerie sulla storia dei movimenti meccanici e delle complicazioni più famose degli ultimi tempi. Sono solo alcuni esempi di come ormai l’appuntamento vicentino legato ai segnatempo abbia raggiunto una portata internazionale, andando a chiudere il cerchio di una filiera molto ben rappresentata qui al Jewellery Boutique Show, che si conferma così punto di riferimento del settore in Europa e con grandi prospettive di crescita all’estero grazie alle prossime edizioni in Usa, Cina e UAE. Passione e investimento sono anche i “motori” che muovono da sempre, e ora più che mai, tutta l’industry del gioiello, che si è finalmente ritrovata a Vicenzaoro con un’edizione dai numeri importanti – oltre 800 le aziende espositrici – facendo da apripista a livello internazionale a una nuova stagione di grandi eventi fieristici in presenza. Una rapida carrellata di quanto successo on stage dal 10 settembre a oggi permette di cogliere alcuni spunti importanti su cui riflettere insieme per affrontare le numerose sfide del mercato globale. Un grande contributo alla formazione degli addetti ai lavori e non solo lo ha dato la consolidata collaborazione fra IEG e CIBJO - The World Jewellery Confederation, il cui presidente Gaetano Cavalieri ha moderato uno dei talk più interessanti, “Il diamante naturale e il diamante sintetico tra ordine e caos”. Al centro della discussione, la necessità di informare correttamente la clientela e mantenere totale trasparenza nei rapporti, fra le parti a garanzia non solo del cliente ma soprattutto del settore. Soprattutto quando si tratta di Millennials e Generazione Z: come infatti ha rivelato un sondaggio, oltre il 90% degli intervistati non conosce i temi della sostenibilità etica dei diamanti. Parlando di materie prime e del loro approvvigionamento non si poteva non affrontare l’ormai imperante e trasversale questione della sostenibilità: su come scegliere una filiera etica hanno risposto i keynote speaker moderati da Fairtrade. Partendo dall’esperienza delle miniere peruviane si è evidenziato come, ricercando maggior trasparenza, sia possibile orientare gli approvvigionamenti delle produzioni per favorire il cambiamento. In questo, i grandi player come i piccoli laboratori possono trovare un alleato nel marchio Fairtrade, il marchio etico già riconosciuto dall’80% dei consumatori nel mondo che certifica dall’estrazione alla lavorazione dell’oro. Sulla stessa lunghezza d’onda anche quanto detto al T.Gold, hub della tecnologia applicata al gioiello organizzato in collaborazione con AFEMO - Associazione Fabbricanti Esportatori Macchinari per Oreficeria che quest’anno, per la prima volta, si è svolto all’interno degli stessi padiglioni di Vicenzaoro. Qui sono state messe in mostra le tecnologie in grado di rivoluzionare completamente l’approccio alla produzione, anche nel rispetto del pianeta, fornendo un’alternativa di elevata qualità alle pietre naturali. Molti gli input high tech raccolti infine grazie a Startup & Carats, organizzato da IEG in collaborazione con Agenzia ICE, contenitore di 12 startup certificate e PMI innovative. Scenari già in essere verso un gioiello 4.0 sempre più a portata di mano.

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