Le Lezioni di Minimalismo di Mr. Lieou
Attraverso un percorso creativo di semplificazione e riflessione, il designer Nicholas Lieou, conosciuto con il nome Mr. Lieou, dimostra come il minimalismo possa essere una forma sofisticata di design
L’esposizione "Maximalist | Minimalist: Silvia Furmanovich e Mr. Lieou", che si è tenuta a Londra presso la galleria Louisa Guinness lo scorso giugno, ha riacceso il dibattito tra due forze estetiche opposte e concordi: da un lato il desiderio di esprimere individualità attraverso l’opulenza e dall’altro la ricerca di eleganza attraverso la semplicità. Entrambi gli stili, pur nella loro diversità, offrono infinite possibilità di espressione nel celebrare la bellezza sotto tutte le sue forme. Se Silvia Furmanovich ha incantato i visitatori con le sue creazioni massimaliste, caratterizzate da un uso audace e innovativo di materiali non convenzionali, Mr. Lieou ha catturato l’attenzione con un approccio minimalista, dimostrando come la semplicità possa essere altrettanto accattivante. Tuttavia, l’essenzialità trasmessa dalle ultime creazioni di Mr. Lieou non è il frutto di un percorso creativo costante, ma piuttosto una conquista recente, raggiunta dopo un lungo e variegato percorso artistico. Nicholas Lieou, conosciuto nel mondo del design con il nome Mr. Lieou, è un designer che ha saputo mescolare influenze culturali e tradizioni attraverso uno sguardo dialettico. Nato a Hong Kong, si è formato presso la Central St. Martins e il Royal College of Art di Londra, ha collaborato con numerose maison di lusso come Louis Vuitton, Georg Jensen e Shanghai Tang e nel 2015, è stato nominato Direttore del Design per l'Alta Gioielleria e il Design su Misura presso Tiffany & Co., per poi lanciare, nel 2019, la sua personale linea di gioielli. Le creazioni celebrano la sua eredità cinese e un background internazionale, rappresentando una vera e propria alchimia tra Oriente e Occidente. Forme organiche, accentuate da linee grafiche sinuose, evocano un mondo sofisticato e romantico, ma anche oscuro, distillando una poetica dei paradossi in cui minimalismo e massimalismo, forza e fragilità, maschile e femminile convivono. In passato, le sue creazioni sono state caratterizzate da dettagli complessi e materiali sontuosi, come la collezione Maharaja – serie di gioielli in cristallo di rocca, ispirati al romanticismo del barocco e al design dell’Art Deco. «Nei primi anni della mia carriera di designer a Londra, mi sono dilettato con il massimalismo, influenzato dalle eccentricità britanniche. Sebbene la serie Maharaja fosse complessa e apparente mente ornata, ho utilizzato una tavolozza di colori monocromatici e grandi pezzi uniformi di cristallo di rocca per conferirle una qualità grafica minima». La decisione di evolvere verso un design più essenziale riflette la sua dedizione a creare gioielli che possano resistere alla mutevolezza dei gusti nel tempo. «Il mio allontanamento da un'estetica massimalista è iniziato esplorando come semplificare i miei design e creare pezzi atemporali. Man mano che gli stili si evolvono nel tempo, desidero che i miei gioielli rimangano rilevanti per gli anni a venire. Con linee più contemporanee e superfici opache, la realizzazione dei gioielli è risultata essere più impegnativa, poiché non c'è spazio per nascondere gli errori». Il minimalismo, dunque, non vuol dire semplicemente eliminare dettagli superflui, ma piuttosto scegliere con attenzione ogni elemento, per ottenere un effetto di eleganza pura e duratura. Attraverso tale pratica, la semplicità diventa ricca di significato, dimostrando quanto l’essenzialità possa essere il principio di una bellezza raffinata. «Un approccio minima lista al design può essere altrettanto audace. La mancanza di ornamenti è una decisione mirata. Lo spirito che spero di catturare è un senso di rilassata atemporalità».