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Paris, City of Pearls: una Mostra di Van Cleef & Arpels

La mostra di Van Cleef & Arpels esplora l'età d'oro del commercio delle perle tra Parigi e Dubai, dal 1860 al 1930, aperta fino a giugno 2025


Parigi, seconda metà dell'800. Un periodo storico di grandi rivoluzioni sociali, che nella Ville Lumière si tradussero anche in un nuovo impianto topografico messo a punto dal prefetto Georges Eugène Haussmann.

In particolare, le zone comprese fra l'VIII e il XIX Arrondissement furono oggetto di un imponente restyling, che creò due dei viali ancora oggi più rappresentativi della capitale francese: Boulevard Haussmann e Rue La Fayette. Lunghi il primo 2,5 km e il secondo quasi 3 km, sono ancora oggi due punti di riferimento per lo shopping, eredità di quanto già allora avveniva, soprattutto lungo Rue La Fayette.

Per una qualche ragione, in quei tremila metri di rettilineo di Rue La Fayette, in breve tempo sorsero più di 300 negozi di rivenditori di perle, che a loro volta diedero un grande impulso alla nascita di alcune maison gioielliere di prestigio – alcune di esse ancora oggi esistenti – incentrate su Place Vendôme e dintorni.

Un fenomeno a dir poco inusuale, che ha stuzzicato la curiosità di Olivier Segura, Gemmologo e Direttore de L’École Asia-Pacific, School of Jewelry Arts, già ideatore di corsi e mostre focalizzati sulla perla, fra cui “Pearl Merchants, A Rediscovered Saga between the Gulf and France at the Dawn of the 20th century”, tenutasi a Dubai nel 2019.

Da qui, l'idea di creare una nuova grande esposizione per celebrare quel momento storico compreso fra il 1860 e il 1930, in cui Parigi divenne il cuore del commercio mondiale di queste preziose gemme naturali, stabilendo un filo diretto e preferenziale con la cosiddetta "costa delle perle".

Come dimostrano libri contabili, telegrammi, fotografie e documenti d'archivio di ogni genere – in mostra fino al 1° giugno 2025 presso la nuova sede de L’École di Van Cleef & Arpels sui Grands Boulevards, a pochi passi da Rue La Fayette – Dubai e l'area del Golfo Persico erano infatti i massimi centri di raccolta di questi biominerali, da cui poi prendevano letteralmente il largo convogli di migliaia di candide perle dirette in Francia, destinate a diventare protagoniste di splendide creazioni firmate dai più grandi gioiellieri dell'epoca.

Furono decenni in cui, sulla scia di queste rotte, nacquero immense fortune, che però altrettanto velocemente si tramutarono in rovine finanziarie quando Dubai venne investita dapprima nel 1908 da una "grande tempesta", che colpì centinaia di imbarcazioni per la raccolta delle perle, e più tardi, nel 1929, dallo tsunami finanziario causato dalla Grande Depressione, che frenò bruscamente l'export.

Ad aggravare la situazione fu anche una novità "tecnologica" che avrebbe mutato quel tipo di business per sempre: l'avvento della coltivazione delle perle.

A distanza di più di un secolo da quei fatti, si può dire che le perle furono al centro di una straordinaria avventura artistica, commerciale e, prima ancora, umana, che per certi versi mutò anche il volto delle due principali città coinvolte, Parigi e Dubai. In particolare, quest'ultima dovette attendere alcuni decenni per rinascere e ritrovare un ruolo a livello internazionale in seguito alla scoperta del petrolio.

Il percorso espositivo di "Parigi, città delle perle" si articola in sei diverse sezioni, che ripercorrono quei decenni a tappe, con una scansione temporale che corre in parallelo ai mutamenti economici, di stile e di costume, perfettamente illustrati da un centinaio di pezzi provenienti da prestigiose collezioni: il Musée des Arts Décoratifs de Paris, il Petit Palais - Musée des Beaux Arts de Parigi, le collezioni storiche delle Maisons Van Cleef & Arpels, Cartier e Fred e la Albion Art.

La piacevolezza della visita si deve non solo all'eccezionalità di pezzi unici che hanno segnato la storia dell'haute joaillerie, ma anche a un originale approccio sensoriale capace di risvegliare vista, udito e tatto dei visitatori.

  • L’École des Arts Joail- liers – Benjamin Chelly. Gladiator brooch, 1956, in yellow gold with emeralds, rubies, a baroque pearl, pearls and diamonds. Van Cleef & Arpels Collection

    L’École des Arts Joail- liers – Benjamin Chelly. Gladiator brooch, 1956, in yellow gold with emeralds, rubies, a baroque pearl, pearls and diamonds. Van Cleef & Arpels Collection

  • Owl pendant, circa 1880, with baroque pearl, diamonds, rubies and gold. Private collection with permission from the Albion Art Institute. ©Albion Art Jewellery Institute

    Owl pendant, circa 1880, with baroque pearl, diamonds, rubies and gold. Private collection with permission from the Albion Art Institute. ©Albion Art Jewellery Institute

  •  Pearls, diamonds and platinum brooch by Henri Vever, circa 1925. Private collection. © L’École des Arts Joailliers – Benjamin Chelly.

    Pearls, diamonds and platinum brooch by Henri Vever, circa 1925. Private collection. © L’École des Arts Joailliers – Benjamin Chelly.

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