Valenza Racconta l'Oro e la Preziosa Materia dell'Arte

Dalla memoria agli artisti contemporanei: l’arte orafa di Valenza è protagonista di un nuovo libro che parla di bellezza e della sua preziosa fragilità



Il Kintsugi è un’antica pratica giapponese che permette di riparare con l’oro, oggetti in ceramica rotti, trasformandoli in qualcosa di unico e prezioso. Proprio alla metafora filosofica di quest’affascinante tecnica orientale, sembra ispirato il nuovo volume "Fragile bellezza: arte e oreficeria contemporanea" edito da Silvana Editoriale, in uscita a fine dicembre. Il progetto editoriale racconta un lungo cammino artistico, iniziato due anni fa come un percorso di diverse esposizioni, che a causa dell’emergenza Covid-19, ha dovuto cambiare rotta, trasformandosi appunto in un libro. Curato da Domenico Papa e dalla storica del gioiello Lia Lenti, quello che doveva essere esclusivamente il catalogo di una rassegna espositiva è diventato un’accurata documentazione sull’incontro sperimentale tra arte e artigianato, avvenuto attraverso la serie di mostre realizzate nel territorio di Valenza e di originali collaborazioni fra artisti e aziende della zona. «Il tema della fragilità apre a una nuova prospettiva estetica, grazie alla quale è possibile istituire una più autentica relazione con il mondo. Fragile bellezza vuole essere qualcosa di più del titolo di un progetto, nato come un programma di sperimentazione per un rinnovato rapporto tra arte contemporanea e produzione orafa, programma che vede dieci artisti dialogare con altrettante aziende valenziane», racconta Domenico Papa nel suo saggio di apertura, “Ogni cosa bella è fragile”. Fu proprio lui, nella primavera 2019, a proporre il primo progetto della rassegna, una mostra che unisse la sapiente manualità dell’artigiano orafo alla creatività di artisti contemporanei, per realizzare preziosi oggetti d’arte ispirati ai temi della fragilità e della bellezza. La proposta suscitò subito interesse nell’Amministrazione del Comune di Valenza, da sempre dedita alla valorizzazione della memoria orafa della città, e si formalizzò in un primo progetto espositivo dal titolo “Fragile bellezza, l’oro e la preziosa materia dell’arte”- che prevedeva vari momenti, connessi tra loro, distribuiti in più sezioni e sedi con opere e contenuti diversi. Nel febbraio 2020, con l’allestimento di una selezione di disegni e di oggetti d'arte eseguiti dall'artista e orafo Saverio Cavalli, terminava la prima parte della rassegna, quella più legata al passato e al territorio. Mentre la seconda, che avrebbe dovuto iniziare nella primavera del 2020 con l’obiettivo di mettere in relazione artisti e aziende di produzione, è rimasta bloccata. «Restava però il lavoro fatto - gli eventi espositivi già concretizzati e gli oggetti d’arte realizzati nelle dieci collaborazioni fra artisti e aziende - e la volontà di raccontare e documentare questa nostra “fragile bellezza”», spiega Riccardo Massola, Direttore della Biblioteca civica di Valenza e responsabile del Centro Comunale di Cultura. Quella volontà ora s’imprime nelle pagine della pubblicazione "Fragile bellezza: arte e oreficeria contemporanea", che proprio attraverso il fil rouge dell’oro, custodisce tutti i pezzi di un’opera in qualche modo interrotta - ma non per questo meno preziosa, riconsegnandole un valore ancora più grande. 

Tutte le informazioni saranno fruibili sul sito Archiviorafivalenza.it, da fine dicembre 2020.


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