Holographyque by Boucheron

Una collezione rivoluzionaria, che sfrutta il potere e la magia della luce per trasformare materia preziosa in un prisma multicolore


Ci aveva lasciati tutti senza fiato già lo scorso anno Claire Choisne, direttore creativo della maison, quando presentò la collezione Contemplation in cui dava voce al suo mondo intimo, in un dialogo estetico assertivo e dirompente. Ma era solo l'inizio di un percorso di sperimentazione messo al servizio dell'alta gioielleria, solitamente al riparo da eccessivi azzardi tecnologici. Ma con la nuova collezione Holographyque, Boucheron non solo svela il risultato di ricerche che il suo team ambisce da tempo a mettere a terra, ma sbaraglia l'Olimpo dei geni creativi della gioielleria, applicando il concetto dell'olografia a pietre e metalli preziosi. In questa nuova, avvincente avventura, Claire Choisne parte da un assunto di base, preso in prestito dal fondatore Frédéric Boucheron: “la libertà di creare viene prima di tutto”. Non solo riferita ai materiali, che qui giocano il ruolo di attori non protagonisti, ma accettando una sfida che implica la rinuncia alla completa padronanza del risultato finale. Con Holographyque, i gioielli diventano strutture mutevoli che cambiano a seconda della rifrazione della luce, della luminosità, dell'angolo di visione e del contrasto con la pelle. Non ci sono scelte cromatiche precise perché con l'olografia come tema centrale della collezione, i raggi di sole si diffondono in una miriade di atomi elettrici che vanno a creare effetti quasi cangianti sulle pietre. Ispirata dal lavoro dell'artista Olafur Eliasson e dell'architetto Luis Barragan, la Choisne realizza nove set per un totale di 25 pezzi unici, che diventano i preziosi alleati di questo fenomeno olografico, anche grazie alla luminescenza degli opali, al candore del cristallo di rocca e alla purezza della ceramica. Se da una parte i rilievi iridescenti dell'opale, australiano ed etiope, delineano i contorni dell'iperpigmentazione naturale, i creativi di Boucheron si sono dovuti spingere oltre per esplorare la ricchezza di questo miraggio. Spruzzando poi i metalli preziosi su ceramica e cristallo di rocca, sono riusciti a ricreare una magia che va ad di là di qualsiasi controllo razionale. La linea Opalescence ruota tutta intorno a un opale bianco dell'Etiopia e a un multifilo di perle di opali trattate con la lacca, mentre la Ondes regala un effetto opalescente grazie all'uso della madreperla. C'è poi Illusion, con uno spettacolare trio di anelli scolpiti intorno a maxi opali etiopi e australiani, impreziositi da zaffiri fancy, tzavoriti, granati, smeraldi, tormaline e diamanti. Con la Chromatique si raggiunge l'apice della “trasgressione” creativa di Boucheron, con fiori in ceramica bianca circondati da una miscela di microparticelle di metalli preziosi, spruzzata ad alta temperatura per un effetto cromatico cangiante, quasi surreale. Poi la Faisceaux, la Halo, la Laser e la Prisme rafforzano il traguardo raggiunto con spille, cuff, anelli, collier rigidi e orecchini pendenti in cui cristallo di rocca e ceramica garantiscono un gioco di volumi e di vibrazioni che rievocano alcune forme care alla designer. Culmine della collezione, il set Holographyque, la cui collana laccata con rivestimento olografico, celebra la magia della materia grazie alle sottili lame di cristallo di cui si compone. Un pezzo unico nato sfidando la luce che regnava nei laboratori creativi della maison il giorno della sua realizzazione.

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